lunedì 2 marzo 2015

RECENSIONE : L'abbazia di Northanger

Ciao a tutti, buon Lunedì ! Questo è il mio primo post sul blog in cui vi recensiró e voteró l'ultimo romanzo che ho letto!


TITOLO: L'abbazia di Northanger
AUTORE: Jane Austen
PAGINE : 250

VOTO: 9,5











TRAMA:
Il romanzo si compone di due volumi di 15 capitoli ciascuno, più un capitolo finale (che rappresenta una sorta d'appendice), presente in quasi tutti i romanzi della Austen. Di per sé il libro ha una trama piuttosto semplice e anche i personaggi sono ordinari: non ci sono grandi passioni, né personalità complesse. La storia ruota intorno alla figura di Catherine Morland, che l'autrice descrive ironicamente come un'anti-eroina, diciassettenne ingenua e un po' ignorante, con l'unica passione della lettura dei romanzi gotici, molto in voga a quei tempi. La ragazza che abita con la sua famiglia in un villaggio di campagna, viene invitata dai vicini di casa, i coniugi Allen, a trascorrere un periodo di vacanza nella cittadina di Bath: qui ella ha i primi approcci con la società di allora, fatta di apparenza e sentimentalismo, tra un ballo, una sera a teatro ed una passeggiata nella via principale. Agli antipodi sono le due famiglie che Catherine incontra sul suo cammino: i Thorpe e i Tilney, i cattivi e i buoni. Il viaggio di Catherine all'Abbazia di Northanger, ospite dei Tilney, la porterà a fantasticare di vivere una situazione simile a quella dei suoi romanzi preferiti, sino ad immaginare un delitto mai compiuto e a ricercare nei cassetti documenti persi nel tempo, ottenendo sempre nella realtà grosse delusioni. Filo conduttore è l'adorazione di Catherine per Henry Tilney, che sfocerà, dopo alcune difficoltà e malintesi, nel matrimonio. Interessante è la figura del Signor Tilney, padre di Henry, che cerca di influenzare fin dall'inizio le decisioni degli altri personaggi, anche se vittima lui stesso di molte incomprensioni.

BREVE NOTA STORICA:
Il libro era già terminato nel 1803, ma fu pubblicato solo postumo nel 1818 insieme a Persuasione dall'editore John Murray, il quale tre anni prima aveva già pubblicato Emma, in quattro volumi con una tiratura per l'epoca non minima: 2500 copie. Il romanzo viene pubblicato con un avvertimento scritto dall'autrice:
«Questo breve lavoro venne terminato nel 1803, ed era destinato 
a un'immediata pubblicazione. Fu ceduto a un editore, fu persino 
reclamizzato, e l'autrice non è mai riuscita a sapere perché la cosa
 non sia andata oltre. Che un editore abbia creduto valesse la 
pena di acquistare qualcosa che poi non ritenne opportuno 
pubblicare, è piuttosto strano..»

CIO' CHE PENSO:
Scritta nel 1803 e pubblicata postuma nel 1818, costituisce una sarcastica parodia del romanzo sentimentale e del romanzo gotico.
E' una delle opere meno conosciute di Jane Austen anche se a me è piaciuta molto.
Non ho neppure letto la trama perchè volevo riservarmi la sorpresa e penso proprio di aver fatto bene.
Già dalle prime frasi ci si trova catapultati nell'inghilterra del tempo.
Descritto molto bene è l'universo sociale dettato da balli, chiacchere da salotto e passeggiate.
La protagonista , Cathrine, è una persona estremamente ingenua altruista e sincera, con gli altri ma soprattutto con se stessa.
Da questo punto di vista risulta anche una personalità molto decisa che non si fa influenzare dagli altri.
 
Se Cathrine crede che sia giusto fare qualcosa, Cathrine la fa.
E' una ragazza molto sentimentale e dolce, al contrario delle altre donne del tempo crede che ci si debba sposare solo per amore,non solo con uomini ricchi.
Un'altra personalità molto decisa è quella della sua migliore amica Isabella. Questa al contrario di Cathrine è molto più maliziosa,cinica ed egoista.
Secondo lei il portafoglio conta molto di più dei sentimenti e a costo dei suoi interessi ferirebbe le persone(in questo caso uomini) senza scrupoli.
Anche la figura maschile ne esce male, perchè risulta anch'essa egoista e che é interessata solo al proprio tornaconto.
Per quanto riguarda la stesura del romanzo, jane austen è un genio!
Il suo modo di scrivere, il suo rivolgersi spesso al lettore lo fa immergere nel romanzo ,e come è successo a me , gli fa perdere la concezione del tempo.
Riesce a far comprendere al lettore i caratteri dei personaggi.
Arriverete ad un punto in cui addirittura odierete de personaggi, come Isabella.
Jane è molto comica nel prendere in giro alcune mode letterarie del tempo, come "Udolpho" (il romanzo preferito della protagonista).
Assolutamente ne consiglio a tutti la lettura, anche perchè grazie a questa lettura mi sono appassionata alla letteratura inglese e credo che questo libro mi resterà nel cuore per sempre!

ESTRATTO:
Si avvicinò e la esaminò da vicino. Era di cedro, stranamente intarsiata di legno più scuro di un piede dal pavimento. Il chiavistello era d'argento, anche se annerito dal tempo; ai lati vi erano i resti irregolari di maniglie anch'esse d'argento, forse spezzate prematuramente a causa di qualche ignota violenza e, al centro del coperchio, c'erano delle cifre misteriose dello stesso metallo. Catherine vi si chinò sopra per scrutarle, ma non riuscì a distinguere nulla con certezza. Da qualunque parte la guardasse, l'ultima lettera non poteva certo essere una "T": tuttavia, che in quella casa ci potesse essere una cifra diversa, era una circostanza da suscitare un non comune livello di meraviglia. Se originariamente la cassapanca non era loro, attraverso quali strani eventi sarebbe mai potuta cadere nelle mani della famiglia Tinley?
La sua spaventata curiosità cresceva di momento in momento e, afferrando con mani tremanti la chiusura, si risolse ad azzardare ogni cosa per soddisfare la sua curiosità si scoprire cosa conteneva la cassapanca. Con difficoltà, dal momento che qualcosa sembrava opporre resistenza ai suoi sforzi, riuscì ad alzare il coperchio di pochi pollici. In quel momento, però, un improvviso picchiare alla porta della stanza la fece sobbalzare e fece si che lasciasse il coperchio che si chiuse con violenza.


Spero che questo primo post vi sia piaciuto, naturalmente aspetto i vostri commenti!

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